mercoledì 16 marzo 2016

BOLDRINI, MIGRANTI, VENDOLA: LA COERENZA DELLA LOGICA POLITICA

Le cose che dico, qui per iscritto, sui social, ma più a voce, di persona, a molti miei amici non piacciono. Spesso mi accorgo che non le capiscono.
Ormai ci ho fatto il callo, ma insisto, approfittando forse troppo del loro affetto. Sta di fatto che di tanto in tanto, all'orizzonte, vedo qualcuno che mi fa capire di avere cambiato idea e di essere d'accordo con me. Deve essere anche per questo che mi sopportano. E probabilmente anche perché sentono nel mio modo di esprimersi una sincera passione e mai una convenienza.
È questione genetica: non riesco a dire cose per convenienza, e anche quando ci provo, come mi disse anni fa un bravo aiuto regista "si sente che friggi a venti km di distanza". In pratica sono negato.
Deve anche essere per questo se in questo mondo di leccaculi ho raccolto meno di quanto avrei potuto. Non parlo di ciò che meritavo, ma solo di quello che avrei potuto. Ma va bene così.

Ultimamente ha fatto parecchio discutere un tweet del Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, sulla questione migranti collegata alla questione demografica nel nostro Paese.
Scrive la Boldrini:
"Italia è Paese a crescita zero. Per avere 66 milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero di migranti ogni anno".
Che su questo messaggio si scatenasse il putiferio era facile prevederlo, e ovviamente ha cominciato la Lega salviniana, con osservazioni che come al solito sono anche giuste nell'ottica del buon senso comune, ma sempre come al solito, espresse in modi e toni che aggregheranno anche l'elettorato leghista, ma continuano ad allontanare il resto degli aventi diritto al voto, tranne che questi non siano giunti a un punto di esasperazione. Ma non voglio entrare in questo, problemi della Lega.
Certo mi faceva molto ridere, un paio di sere dopo, ascoltare dalla Gruber ad "Otto e mezzo" il Presidente della Camera dire esattamente le stesse cose, sulla gestione dei flussi, che dice Salvini, ovviamente davanti al sorriso compiaciuto della conduttrice che, se si fosse trovata davanti il segretario della Lega, avrebbe invece ringhiato come un mastino messo a guardia di una villa di notte.
Il perché lo sa solo Dio. Ma siccome credo che noi siamo a immagine e somiglianza di Dio, vuol dire che lo sappiamo anche noi. La differenza tra noi e Dio è che Lui è eternamente solo e non ha dunque bisogno di comunicarlo, gli basta pensarlo; noi, se non ce lo diciamo, non avremo la certezza di avere compreso.  È il nostro destino: avere perennemente bisogno di uno specchio per avere la certezza di esistere. E fondamentalmente il nostro specchio sono le nostre parole che altri possono ascoltare. In sostanza gli altri. In sostanza il Teatro. E questo deve essere stato uno dei basilari motivi per cui sentimmo la necessità di farlo.

La cosa però interessante di quel tweet è a mio avviso un'altra.
Ci si aspetterebbe, da un politico, che difronte a un problema così grave come la natalità zero, si interroghi sulle cause del problema e proponga risoluzioni.
Certo, il presidente della Camera dei Deputati, una soluzione ce la fornisce. E visto il partito in cui è stata eletta, SEL, non mi pare possa essere diverso da quello che propone.
Vi aspettereste che parli di politiche per la famiglia, di asili nido gratuiti, di assegni familiari raddoppiati o triplicati, di incentivare le nascite attraverso, insomma, tutte quelle cose che in quei Paesi che vengono definiti civili (sottintendendo sempre che noi non lo siamo), e definiti civili "da loro", da quella parte politica, che ha costruito la propria fortuna politica sulla denigrazione dell'Italia e degli Italiani (non l'ho certo inventata io la "questione morale"), che in quei Paesi definiti civili si fanno. Un semplicissimo esempio: la Francia. E invece no.
Gli asili nido gratuiti li propone la Lega. La Boldrini propone di importare soggetti che figlino al posto nostro.
Mi piacerebbe sapere il perché. Gli Italiani, forse non sono più in grado di farsi una sana trombata? Non mi pare. E allora?
È questione di filosofie, e come al solito "tutto si tiene".
E così mi è tornata in mente la storia spiacevole di Niki Vendola, quella del bambino avuto attraverso la pratica della "maternità surrogata".
Parrà strano, ma se osservate bene, in entrambi i casi la risoluzione è semplice: non si possono avere figli? Nessun problema, chiamiamo qualcuno che ce li faccia.

Se la famiglia è il nucleo base della nostra società, e quindi della nostra nazione, allora il salto mentale è possibile: una famiglia si fa fare il figlio da un'altra, una nazione si fa fare figli da altri.
Dov'è il problema?
Nessuno, ribadisco, salvo che non si giunga, per rimanere nella somatica nostrana, a selezionare i migranti che dovrebbero figliare per noi. Bene i sud americani, i magrebini (che in fondo possono essere scambiati per meridionali), i greci (che ormai sono alla disperazione più dei migranti che gli arrivano) pure loro vanno bene...
Certo, nei tratti diverremo un po' meridionalizzati, ma potremo passare tutti per italiani. D'altronde, siamo o non siamo il popolo delle mille e una invasioni?

Ecco, caro Presidente della Camera Laura Boldrini, cosa è, secondo me, che non va nella sua affermazione. Ma comprendo che è pienamente coerente con la politica del partito in cui è stata eletta e che l'ha portata alla Terza carica dello Stato.
Poteva, Lei, tradire i suoi sodali?

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