sabato 19 settembre 2015

COLOSSEO, LA VERA FIGURA DI MERDA!


Qualche hanno fa ho passato il capodanno a Madrid.
Tappa obbligata, il Museo del Prado.
Pregustavo già l’emozione di vedere dal vivo i tanti dipinti famosi che lì sono, tra questi l’arcinota Maya desnuda del Goya. 
Bene: arrivato al punto in cui la piantina del museo mi diceva esservi il dipinto, questo non c’era. Non c’era! Un cartoncino, al suo posto, spiegava che era stato mandato a una mostra di non so cosa, non so dove...
Io arrivavo da Roma, in fondo, pensai, una passeggiata rispetto ai tanti occhi a mandorla che mi vedevo intorno; forse, un domani, avrei anche potuto ipotizzare di tornare nella capitale spagnola; ma quei compiti signori coreani o giapponesi o malaysiani, quali erano le loro speranze di un secondo viaggio?
Peccato, la Maya avrebbero continuato a vederla nelle ripoduzioni sui libri. Come poi fino a oggi ho fatto anch’io visto che da quel 2008/09 a Madrid non ci sono più tornato. 



Gli occhi a mandorla non so, ma io ero furente per quello che ho considerato un furto; anche altri quadri meno importanti erano stati prestati alla stessa mostra di non so cosa non so dove: un piccolo furto.
Ma siccome sono mostre, “interscambi culturali”, va tutto bene e nessuno si indigna.
A che servono tutte le mostre che si fanno ormai dovunque? Un tempo a fare attività culturale, ormai solo a far soldi muovendo il turismo.
Personalmente, detesto le mostre. Anche perché penso che oggi la gente si muove, dunque perché spostare i quadri quando sono le persone a spostarsi per andare da loro? La risposta è sempre la stessa: soldi.
Ma siccome il motivo è “culturale” che importanza può avere se io e altre migliaia di visitatori arriviamo fino a Madrid, al Prado, e non vi troviamo il suo dipinto più famoso? Nessuna.

Indignazione alle stelle, invece, perché i lavoratori del sito archeologico del Colosseo, chiudono per i paio di ore i cancelli, onde tenere una riunione sindacale regolarmente autorizzata.
Scandalo! Figuraccia internazionale! Deprecabile iniziativa!
Ci si dimentica però di dire che quei lavoratori erano riuniti per decidere quali azioni intraprendere per vedere riconosciuto un loro semplice diritto: pagateci gli straordinari!
Certo, questo per il pensiero comune, per quelli che sono sempre pronti a indicare come fannulloni-profittatori gli altri e mai loro stessi, è decisamente uno scandalo, una cosa vergognosa, schifosa... che è “indelicato” lasciate fuori il povero turista venuto dal Giappone... ma pare che per costoro non sia uno scandalo che una struttura, come ci ha informato a La7 una sindacalista (che poi è una archeologa, quindi del settore), che una struttura che arriva anche a trentamila (TRENTAMILA!) visitatori al giorno, non paghi gli straordinari ai suoi dipendenti, i quali percepiscono stipendi intorno ai 1.200 euro al mese, si sobbarcano turni i più disparati, mattina, pomeriggio, sera, domeniche, festivi, ecc. ecc. con personale sotto organico, con il più famoso monumento del mondo affidato ad appena sette, otto custodi a turno (contro una masse di trentamila visitatori)...
Costa 12 leurini un biglietto per entrare al Colosseo, e 9 leurini quello per fare la visita anche alla zona sotterranea, e poi riduzioni per i gruppi ma costi per prenotazione-gruppi, e le video guide costano 6 leurini, e il ticket on line ti fa saltare la fila ma ti costa anche 2 euro in più di prevendita, quindi 14 leurini tondi tondi...
Ecco, qualcuno mi dice come sia possibile che una struttura che incasserà mediamente intorno ai 200.000 euro al giorno (e mi tengo stretto) non abbia i soldi per pagare gli straordinari ai propri dipendenti? Abbia organico non sufficiente, non preveda nuove assunzioni, e per un restauro debba ricorrere ai soldi di un privato?
E secondo voi, secondo il moralismo idiota imperante, secondo un puritano pensiero per il quale i panni sporchi si lavano in famiglia, lo scandalo sarebbero i lavoratori che si riuniscono due ore in una assemblea assolutamente autorizzata, per decidere cosa fare visto che lavorano e non li pagano?
Ragazzi miei, se la pensate così, siete messi proprio maluccio.

Ho sentito un signore intervistato dire che gli scioperi sono sacrosanti ma andrebbero fatti fuori dall’orario di lavoro. Questo ci dice quanto gli italiani sappiano del loro Stato, dei loro diritti e di come funzionino le cose in una democrazia, perché solo un ignorante cronico può pensare che nella protesta, nella lotta per i diritti dei lavoratori, possa avere un qualche peso una azione che non crea disturbo.
Se l’avessimo pensata come quel signore staremmo ancora alle quattordici ore lavorativa al giorno, e la domenica sarebbe festa solo perché la Chiesa richiede un giorno per santificare il Signore.
A parte che non si trattava di uno sciopero, ma di una assemblea, qui dobbiamo rimetterci tutti in testa una cosa: gli scioperi DEVONO dare fastidio, se non danno fastidio sono inutili, e, soprattutto, lo sciopero di uno, oggi, per la difesa di un diritto, può essere il mio sciopero domani per la difesa dello stesso o di altro diritto.
Non capire che se su questi temi il popolo si divide fa il gioco del potere, gli interessi del potere, è il segno pesantissimo del degrado sociale e civile dei tempi che stiamo vivendo, dove ciascuno pensa, stoltamente, solo al proprio orticello, pensando si potersela cavare da solo, salvo poi, un giorno, ritrovarsi culo a terra e non capire il perché...
La figura di merda, per me, non è nel giapponese che resta fuori (per due ore!), ma nel mostrare, palesemente, di non essere capaci di gestire in modo più che redditizio una vera macchina da soldi e nel tradire i sacrosanti diritti dei lavoratori.
E allora la domanda, stando con Chomsky, resta sempre la stessa: a chi giova questa situazione? La creazione di questi caos e di questi rimbombi mediatici unidirezionali a chi giova?
Un pezzo della risposta è nel video.

Se non lo capite, siete ancora al punto di partenza, e quando domani vi licenzieranno, fatemi il piacere, non venite a rompermi i coglioni, ve lo sarete meritato!


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