martedì 29 maggio 2018

LEGA - 5STELLE: c'è un errore

Penso che in questo momento Lega e Movimento 5 Stelle stiano commettendo un errore, e un errore non da poco.
Data la "questione Savona", il Presidente della Repubblica va ringraziato per avere messo sul tavolo quella che è la vera questione, quella che è LA QUESTIONE: possono assurgere alle cariche istituzionali coloro che non si allineano con il pensiero unico, anche se sono stati ampiamente scelti dal popolo italiano? E dunque di rimando: può il popolo italiano decidere di cambiare strada, di fare scelte diverse da quelle che, sia pure in piena onestà intellettuale, sono state fatte decine di anni prima?
Il pensiero dominante, facciamo un esempio, ha stabilito che tutte le case devono avere la facciata dipinta di rosso. Io mi presento alle elezioni e propongo che tutte le facciate sia dipinte di bianco. Vanno a votare il 100% degli aventi diritto (li che conferma che questo è un esempio) e io con il mio partito prendiamo il 70% dei voti! 
A questo punto ci viene detto che non possiamo prendere in mano il governo del Paese, così come deciso dalla stragrande maggioranza del popolo italiano, perché il nostro pensiero sulle facciate delle case non è "quello giusto". 
Mi pare chiaro che questo è ciò che è accaduto, e ciò che è accaduto è gravissimo poiché mina alla base il principio stesso di democrazia.
Nelle discussioni post querelle-Savona però, rilevo che i 5S e la Lega, stiano commettendo un errore. Alla affermazione degli avversari (che sono tutti quelli del pensiero unico, quindi anche i giornalisti): "Voi volevate uscire dall'euro", si affannano a rispondere: "Non lo abbiamo mai detto... non c'era scritto nel contratto... nel contratto c'è scritto che vogliamo restare nell'€... ecc. ecc. ecc.".
Mi sembrano un po' Marine Le Pen quando cominciò, per tranquillizzare non si sa bene chi, se i mercati, se la classe media, se fra' ciufolo da Lione... a mitigare la sua posizione sull'€. Non gli portò bene.
Ora, io non dico che queste forze debbano urlare "voglio uscire dall'euro", ma dovrebbero rivendicare un principio in maniera chiara e netta: "io ho detto, e scritto in contratto, che non voglio uscire dall'euro, non l'ho nemmeno detto in campagna elettorale - per la Lega non è propriamente vero, basta guardare a pag 9 del suo programma - MA SE LO AVESSI DETTO E SCRITTO, E IL POPOLO MI AVESSE DATO MANDATO DI FARLO, CHI SIETE VOI PER IMPEDIRE CHE SI REALIZZINO LE SCELTE DEL POPOLO ITALIANO?". Se domattina il popolo vuole cambiare direzione ha o non ha il diritto di farlo?
Come ho già avuto modo di scrivere, se mettete insieme tutti i partiti euroscettici (quindi non propriamente no-euro, soltanto dichiaratamente euroscettici), che siano o non siano entrati in Parlamento, avrete una somma che oscilla tra il 60 e il 74% (che ci sia dentro Forza Italia o no). 
Quindi è palese che il semplice euroscetticismo, nemmeno la voglia di riacquisire la propria piena e totale sovranità, il semplice euroscetticismo, è la tendenza, il principale desiderio del popolo italiano, che però non potrà minimamente essere esaudito.
Ma tornando al banale esempio delle facciate delle case in bianco o in rosso, io credo, da quel poco che vedo perché da spettatore sto disertando una serie di trasmissioni del mainstream e guardo spesso dei video che mi vengono segnalati dagli amici o dai miei contatti virtuali, credo che 5S e Lega stiano sbagliando nel giustificarsi, nel non rispondere chiaramente a una affermazione, sia pure falsa, con un principio! 
In questo momento, io credo, l'affermazione del principio è decisamente più importante e dirompente. Il solo che ho ascoltato in tal senso fino ad ora è l'On. Claudio Borghi Aquilini, il quel pone la questione, ma detta questione viene scavalcata da inutili discussioni di cronaca.
Attendo in tal senso altri segnali... 

E anche quando gli avversari (che sono sempre tutti quelli del pensiero unico, dunque compresi i giornalisti), dicono, quasi fosse una concessione: "Sì, lo potete proporre... MA DOVETE DIRE LA VERITAAAAAAAA'..."  e a questo punto snocciolano tutta la sequela di orrori che, secondo loro, si verificheranno con la fatidica uscita dall'€, dalla distruzione del risparmio fino alle alluvioni, l'invasione della cavallette e la morte dei primogeniti maschi... anche in questo caso va, a mio immodesto parere, piantato in terra come un trave di cemento il principio che queste sono soltanto le loro verità e le loro opinioni, null'altro, poiché sappiamo che non esiste un solo studio scientifico che attesti la positività dell'euro (al minuto 23:30), e l'unico che c'è fu commissionato dalla commissione europea (piccolo conflitto di interessi), e i due economisti che lo redassero, due anni dopo la pubblicazione si sono scusati. 
Quella, quindi, caro rappresentante del pensiero unico, è LA TUA VERITAAAAAA', la mia è un'altra, e fino a prova contraria la Verità assoluta la possiede solo Dio, la mia e la tua sono sullo stesso piano, altrimenti si ripone il principio che il tuo pensiero... è più pensiero del mio, e dunque non siamo più in democrazia. 

La campagna elettorale che sta per avviarsi porrà al suo centro in superficie il problema della UE e dell'euro, ma nel profondo LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI: è possibile in questa UE avere un diverso pensiero, esiste ancora la nostra libertà di pensiero, abbiamo o no il diritto di scegliere diversamente, esiste ancora o no la nostra democrazia?
Ecco perché l'affermazione dei principi è fondamentale - e bene hanno fatto Salvini e Di Maio a non cedere su Savona -, ed è sui principi, non su altro che si vincerà o perderà la prossima battaglia. 

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