domenica 18 marzo 2018

Gent. sig.a Balzerani, ha capito chi sono le vittime?

Gent. Sig.a Balzerani,
      trovo francamente superfluo segnalarle che le sue esternazioni in occasione del quarantennale del rapimento di Aldo Moro e dell'omicidio degli uomini della sua scorta, di cui lei e i suoi compagni siete colpevoli, siano di una pochezza, nonché di una inutilità a dir poco imbarazzante.
Troppo facile rinfacciarle che le sue parole giungono in concomitanza con la pubblicazione del suo secondo libro, del quale, se non fosse stato per questa "sparata", nessuno avrebbe avuto notizia; perché a mio vedere la colpa è più dei Media che sua, Media che nell'enfasi "scandalistica " che ormai li domina non han fatto altro che fornirle pubblicità gratuita.

Ritengo più interessante, invece, gent. sig.a Balzerani, lasciarle un paio di questioni sulle quali lei e suoi sodali fareste bene a riflettere. Perché, che a vent'anni si possa essere invasati da una ideologia che rende sordi e ciechi a qualsiasi sollecitazione razionale esterna, è fatto comprensibile, ma che dopo quaranta non si sia capito quel che davvero si è fatto, e ciò che effettivamente è successo, per cui ci si sente in diritto di dileggiare le proprie vittime come se quelle azioni compiute non dipendessero più nemmeno da noi colpevoli... beh, questo è di una gravità che non solo fa cascare le braccia, ma chiude pacificamente qualsiasi tipo di canale comunicativo, anche quelli sostenuti dalla cristiana comprensione.

Perché veda, gent. sig.a Balzerani, quello che pare proprio lei e i suoi compagni non avete compreso - quanto meno non ce ne avete dato notizia, e dovreste se, come lei in qualche modo dice, non volete che solo le vittime scrivano la storia - è di quale portata sia stato il vostro fallimento.
Io vi immagino, lì, nelle vostre riunioni giovanili, carbonare, appassionate, combattute, a ripetere una sequela di frasi che contenevano parole come "imperialismo", "finanza", "capitale", "mondialismo", "globalismo"... tutte parole che, come avrà visto se non vive fuori dal mondo, siamo tornati purtroppo a ripetere.
E sa perché, gent. sig.ra Balzerani?
Perché voi siete stati gli artefici della eliminazione, in questo Paese (e non solo), proprio di colui - o di uno dei pochissimi - che a quel processo imperialista si stava tenacemente opponendo; voi i paladini dell'anti-capitalismo, siete stati gli utili idioti del Capitalismo.

Che non lo abbiate compreso all'epoca... beh, non ve ne si può fare una colpa, visto che tanti di noi, in quegli stessi tempi, non avevano compreso. Non c'erano i mezzi, gli strumenti; ma il tempo ha giocato a nostro favore, e per quanto ancora nebuloso, il quadro si sta pian piano rivelando.
Contribuire alla totale evaporazione di questa nebulosa, questo sì, vi renderebbe dignità di cittadini che, sia pur colpevoli, meriterebbero l'atto della riconciliazione.
Ma ormai da voi noi ci aspettiamo tanto.
Riascoltando in questi giorni, alcune vostre telefonate, come quella alla Sig.a Eleonora Moro e l'ultima al prof. Tritto, si comprende oggi la vostra inconsistenza militare e ideologica. Mi riferisco a quei tentennamenti, a quella pietas che si rilevano in voce e parole: par d'essere di fronte a ragazzi che vogliono fare la rivoluzione con l'approvazione del re, non avendo cioè il coraggio d'essere fino in fondo ciò che hanno scelto di essere.
Se già questo era il livello, perché dovremmo oggi aspettarci qualcosa di nuovo da voi, un colpo a sorpresa, un ribaltamento reale del tavolo, un impeto di coraggio. Non vogliamo più nemmeno saperlo il motivo del vostro silenzio e delle vostre palesi menzogne, tanto ci è chiaro che siamo di fronte alla pochezza.
Alla verità, sia pur lentamente, ci arriveremo da soli, questo Paese ci arriverà da solo, non dubitatene.

Quale sarebbe dunque, gent. sig.a Balzerani, questo ruolo "altro" rispetto alle vittime che ella rivendica? Vorrebbe forse dirci che sarebbe anch'ella una vittima con il diritto e la dignità per poter scrivere la Storia? Ma a parte che la Storia voi già la scriveste in quei 55 giorni, vittima ella ci si fece da sola con le sue scelte e insieme ai suoi sodali; e quando dopo avreste potuto contribuire alla riscrittura proprio di quella Storia... avete persa l'occasione.
E l'avete persa due volte, perché voi non avete ancora compreso realmente chi sono le vittime.

Rilegga oggi la Storia, quel che è accaduto dopo quel 9 maggio 1978, il succedersi degli avvenimenti politici, economici, sociali, il declino perpetuo che da quel giorno ha conosciuto il nostro Paese e la nostra democrazia, la situazione in cui oggi con chiara evidenza ci ritroviamo, situazione in cui siamo costretti a riutilizzare, come le dicevo, proprio quelle che erano le parole delle vostre battaglie.
Aldo Moro (e i pochissimi come lui, le cui morti sono ancora avvolte dal mistero), gent. sig.a Balzerani, era il nostro muro contro la definitiva sconfitta, contro il divenire irrimediabilmente una colonia dello straniero, una terra di conquista, un bacino di forza lavoro sfruttata e senza diritti... Aldo Moro (il punto più alto di quei pochissimi!), con le sue idee, le sue azioni, i legami che con una tenacia incredibile a guardare l'uomo mite costruiva, le politiche messe pazientemente in campo, l'azione costante e coraggiosissima contro tutto il Potere, quello vero e feroce, era la nostra voglia di divenire una Repubblica adulta e autonoma dopo gli anni bui, con tutte le sue storture, le sue frizioni, gli errori, gli orrori, le difficoltà, le ansie e le paure, ma una vera Repubblica.
Qualcuno di voi, come Anna Laura Braghetti, lo ha compreso, mi pare, che in quell'uomo mite c'era molto di più di quanto voi immaginaste. C'era - mi ascolti - la speranza di una Nazione. Voi avete contribuito ad asservirci al più bieco Potere capitalista, che sta facendo di noi carne da macello.
Le vittime, gent. sig.a Balzerani, non sono soltanto coloro che direttamente colpiste, i familiari degli agenti di scorta e del Presidente, le vittime siamo stati da quel momento tutti noi, tutti noi Italiani siamo le vittime della vostra azione scellerata. Noi Italiani che siamo qui, oggi, costretti quotidianamente alla lotta con quel Capitalismo che è riuscito lentamente a smembrare i diritti che i lavoratori si erano duramente conquistati, e a rubare la ricchezza che i nostri anziani avevano faticosamente costruito. Noi, come ha sintetizzato lo storico Gotor, eravamo il Paese che aveva perso la guerra ma vinto il dopoguerra. Voi ci avete ricacciati indietro, come con un calcio in bocca, alla nostra condizione di colonizzati.

Io credo che i giovani abbiano sempre il diritto di pensare di cambiare il mondo, e possono fare errori anche giganteschi; ma giunge il giorno in cui si comprende e si agisce in conseguenza.
Nella figura di Aldo Moro voi avete contribuito all'assassinio di un popolo. Le vittime siamo tutti noi.  Commemoreremo i 40 anni, i 50, i 60 e i 70... e ce ne sentiremo sempre nel pieno diritto.
Lei, invece, ascolti il mio consiglio, gent. sig.a Balzerani, alla prossima occasione, taccia!
Anche perché dovrà sapere che nessuno le darà più ascolto, se non che una banda di altri utili idioti vostri pari che oggi vi hanno sostituito pur senza esserne ancora minimamente consapevoli al servizio di quel Capitale che credono di criticare.

Noi, gent. sig.a Balzerani, abbiamo altro da fare che ascoltare le sue estemporanee pulsioni. Dobbiamo ricostruire un Paese dalle macerie che ci avete lasciato. Senza di voi, e soprattutto senza i vostri metodi.

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