giovedì 13 ottobre 2016

IL NOBEL A BOB DYLAN? E QUALE SAREBBE "LA RIVOLUZIONE"?



È morto Dario Fo.
Novant'anni.
Dispiace, ma è evidente che sono cose che, purtroppo, così è la natura, sono nell'aria.
Non fosse stato oggi sarebbe stato domani o tra un anno o tra dieci... ma questo era quello che doveva succedere.
Mi spiace solo che non potrà vedere, qui tra noi, l'esito del referendum costituzionale. Avrebbe gioito ancora una volta (mamma mia, come mi sono sbilanciato, forse per compiacere il nostro Fo...).
Nello stesso giorno arriva la notizia che il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a Bob Dylan.
Splendido. Una cosa veramente inattesa anche se fu già proposto venti anni fa.
Vorrei però dire che venti anni fa sarebbe stato davvero inusuale, sorprendente, veramente di rottura, divertente. Così come se il Nobel a Dario Fo lo avessero assegnato venti anni prima del 1997 sarebbe stato davvero spiazzante.
Invece, se ci pensate, è tutto ordinario e senza sorprese.
Perché? Perché quei ragazzi che venti anni fa, anzi di più, diciamo quaranta anni fa ascoltavano e amavano Dylan, ora sono decisamente cresciuti e invecchiati, e magari molti di loro sono arrivati ai posti di comando, nelle alte sfere, nelle stanze dei bottoni, e in qualche modo, decidono di dare un premio "alla loro gioventù". Che ci sarà di eccezionale non so. Eccezionale sarebbe stato se i loro padri e anche i loro nonni, cresciuti con i vari "Vola colomba" che certamente ci saranno stati in ogni Paese, avessero dato un Nobel a Dylan o a Fo.
Un premio a Fo quando stava alla Palazzina Liberty o sotto le tende da circo, ancora lontano dai circuiti teatrali borghesi e ordinari, quando era l'appestato di sinistra, cacciato dalla televisione, quella sì che sarebbe stata una rivoluzione. E lo stesso per Bob Dylan.
Intendiamoci, a me questi due premi fanno enormemente piacere anche se avrei da ridire sul concetto di Letteratura che ormai viene fuori dalla Accademia di Stoccolma... ma che nessuno si stupisca, nessuno si meravigli, c'è niente di rivoluzionario, niente di straordinario. È solo che il tempo è passato, quelli che erano rivoluzionari oggi lo sono un po' meno e prendono il posto dei padri mentre altri rivoluzionari prendono il loro...
Ogni progressista diviene pian piano un conservatore.
È la stampa, bellezza, e tu non ci puoi fare niente...



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