mercoledì 12 ottobre 2016

HELLO, I'M ITALIANO-NAPOLITANO!








Oh, che poi, a me, questa storia che è venuta fuori del questionario inglese che chiede se sei "italiano", "italiano-napoletano", "italiano-siciliano" o "italiano-altre regioni", fa francamente ridere. 
Per come la vedo io non c'è nemmeno da meravigliarsi della italica indignazione generale e generalizzata. 
Tutto, infatti, rientra nella retorica e nel luogo comune che accompagna la penisola dalla sua forzata unificazione, quindi da 155 anni!
Eh sì, perché il vero problema, in questa storia, non è come ci vedono gli inglesi, ma come ci vediamo noi. Per cui, a leggere il questionario, abbiamo subito messo in azione le nostre categorie, quelle, cioè, vigenti dal 17 marzo 1861, quelle per le quali non poteva essere altrimenti, e cioè che gli inglesi (cui bisogna sempre farla pagare per la storia della Brexit) stavano denigrando i meridionali, in particolare napoletani e siciliani, ed erano anche già pronti a metterli in appositi ghetti, riconoscendoli per come la nazione italiana li ha sempre riconosciuti: sporchi, scansafatiche, furbi, imbroglioni, parassiti, ecc ecc. 

Peccato non sia venuto in mente ai commentatori, che magari gli inglesi adottano categorie diverse; e magari per loro l'ordine "gerarchico" procede assolutamente al contrario; e magari loro i napoletani e i siciliani li vogliono selezionare perché li ritengono migliori degli altri, e se li vogliono crescere a parte, coccolare, curare per bene. 
D'altronde, gli inglesi avevano o non avevano centinaia di investimenti in Sicilia nei secoli passati, dunque conoscono bene quella terra e quella gente; e il loro rapporto con Napoli non è stato intenso al punto da avere studiato loro (contro-storia moderna) il piano di invasione attuato poi dai Savoia (che nemmeno di approntare un piano erano capaci...); sapevano, gli inglesi, che lì di "materiale buono" ce n'era, e se c'era era perché c'era gente buona che lo aveva prodotto... altrimenti cosa andavano a razziare, 'na feluca spelacchiata?
Se fossi italiano (ma non lo sono grazie a Dio che mi fece napolitano!) e se fossi negli italiani, in realtà mi preoccuperei e forse offenderei per la discriminazione effettuata verso tutte le altre regioni che non vengono riconosciute, identificate, qualificate. 

Peggio, a mio avviso, essere genericamente identificati come "italiani"; molto peggio, direi drammatico, quasi da suicidio, essere indicati come "altre regioni"! Chi sono queste altre regioni, dove sono, come si chiamano, hanno un rapporto con la perfida Albione, vengono da essa riconosciute, trovano posto sulle cartine geografiche di britannica fabbricazione? 

Credo che l'indignazione collettiva nasca in realtà da un sotterraneo senso di colpa, dall'aver compreso che in quei questionari la "specificazione" poneva su di un piedistallo, esattamente il contrario di ciò che la nazione Italia ha fatto per 155 anni al Sud. 
Albione stavolta è stata veramente perfida, forse involontariamente, ma ha toccato un nervo che è ancora lì, scoperto al punto da fare ormai male non solo alle vittime ma anche ai carnefici. 

Se nessuno ti riconosce, sei niente, e questo è decisamente peggio che, nel bene o nel male, essere napoletani o siciliani. 
Comunque sia, noi siamo. Gli altri sono... "italiani", o... "italiani altre regioni". Mi spiace per voi.  




Nessun commento:

Posta un commento

dite pure quel che volete, siete solo pregati di evitare commenti inutili e volgarità.