giovedì 23 luglio 2015

CON IL MIGRANTE SIAMO CLASSISTI.

Sotto casa mia, nel raggio di poche centinaia di metri, ci sono tre centri massaggi gestiti da cinesi. Non siamo nella periferia povera e abbandonata di una metropoli, ma in un normale quartiere borghese limitrofo al centro. E vicinissimo a me c'è un parrucchiere, cinese pure quello, che non si capisce quali orari di lavoro faccia. Io lo ritrovo praticamente sempre aperto, alle 8 di mattina come alle 9 di sera, a ora di pranzo come la domenica... Il succo è che tutti 'sti cinesi non danno fastidio a nessuno. E diciamo che va bene.
Andando in giro per l'Italia, lì dove il lavoro mi ha portato per trent'anni, e spero ancora mi porterà se la situazione della cultura italiana non degrada definitivamente, mi sono ritrovato a parlare con persone, per esempio a Venezia, che si lamentavano del fatto che loro, da veneziani, non potevano comprare una casa nella loro città ed erano praticamente costretti a emigrare a Mestre, perché le grandi agenzie immobiliari quotate in Borsa compravano e vendevano splendidi appartamenti sulla Laguna senza che questi fossero abitati mai da nessuno, usandoli allo stesso modo in cui si usavano le azioni. Il risultato di questi giochini finanziari è che i prezzi sono diventati talmente alti che i cittadini del capoluogo veneto si ritrovano espulsi dalla loro stessa città... che intanto lentamente muore divenendo una sorta di Pompei moderna.
Ma non basta! Lucca: all'interno delle storiche mura, inglesi e americani sono arrivati con i loro bei soldoni e si è ricreata la stessa situazione di Venezia. Lucchesi espulsi pian piano dalla loro città. E come se non fosse sufficiente, molti, moltissimi degli albergatori locali hanno tolto i bidet (sì, avete capito bene, i bidet!) dalle stanze da bagno delle loro stanza onde adeguarsi alle abitudini della gran massa di turisti anglosassoni che visitano ogni anno le loro cittadine. Contravvenendo in tal modo anche a una precisa legge nazionale, la quale dice, mi è stato spiegato, che una camera si considera "con bagno" solo se lo stesso è costituito da "quattro pezzi": lavabo, water, doccia/vasca, bidet. In caso contrario la camera è da considerare "senza bagno". A Pistoia, di fronte alla mia perplessità, una albergatrice che aveva appena ristrutturato mi disse che avevano eliminato il pratico oggetto perché non sapevano più come spiegare agli stranieri a cosa servisse... Il che, a mio immodesto vedere, la dice anche lunga su quanto gli Italiani hanno stima di loro stessi e delle loro usanze, pronti a sacrificare la loro stessa civiltà (secondo me "civiltà superiore"), in cambio del vil danaro.
Avete mai osservato quanti ristoranti e pizzerie ci sono al centro di Roma che servono pasti ai tedeschi alle cinque del pomeriggio? Provate a chiedere a un ristorante madrileno di farvi mangiare fuori dai loro orari tradizionali...
Insomma, potremmo continuare con tanti altri esempi.
Che però, presi nel loro complesso, ci raccontano una cosa: con lo straniero, siamo classisti!
E ritornando ai nostri cari cinesi di cui sopra, lo siamo sopra tutto con gli immigrati.
In fondo, immigrato è anche il tedesco che viene a lavorare in Italia per la grande azienda, o l'inglesotto che affascinato dalle campagne toscane apre una azienda di vino o di olio, o l'arabo che compra la grande squadra di calcio...
Ma costoro, sebbene influiscano molto più di quel che non ci sembri sulle nostre abitudini e tradizioni, non li avvertiamo come un fastidio, anzi li accogliamo con riverenza, o al limite, come nel caso cinese, con indifferenza. Salvo poi scoprire che ci sono aziende di cinesi che fanno lavorare i loro connazionali come schiavi, e a quel punto ci si scuote il piccolo e confortante rigurgito di raccapriccio. Poi tutto torna a tacere.
Ma a tacere perché? Perché questi non paiono darci fastidio, o non paiono intaccare la nostra storia e cultura.
Eppure, il parrucchiere cinese - decine di servizi inascoltati dei media - crea problemi alla categoria con una concorrenza palesemente sleale; eppure si sa che er cinese fa una società intestata a un signore dal nome impronunciabile e prima della scadenza dei due anni fallisce e sparisce senza avere versato un euro di tasse, per poi riaprire, sotto altro impronunciabile nome, da altra parte...
Ma cor cinese va tutto bene. Perché? Forse anche perché er prezzo basso der cinese ci serve ad accontentare la povera pensionata cui abbiamo tolto quasi tutto lasciandole il convincimento che non è poi così povera se ancora può andare da un parrucchiere non importa quali prodotti usi, sicuri o no? Forse perché per non dare la certezza a un povero di essere povero, o a un borghese di esserlo diventato, ci vuole uno più povero di lui che faccia praticamente lo schiavo?
Forse perché tutti questi immigrati portano denaro, spesso di dubbia provenienza, e smuovono danaro?
Come mai non avete mai visto un cinese mendicare per la strada, o vendere fiori al ristorante? E aggiungiamo, anche se poco c'entra con il ragionamento, pardon, col discorso: quanti funerali di cinesi avete visto passare per le strade della vostra città? o un matrimonio cinese? Quante volte li vedete in fila dal vostro medico di famiglia? Dove e come si curano?
Qualcuno mi ha fatto notare che non ci sono più i cani randagi... ma anche questo c'entra nulla.
Il risultato della faccenda, per me, è che in verità con il migrante siamo palesemente classisti. Che non è vero che vogliamo difendere la nostra cultura e le nostre tradizioni, ma che distinguiamo tra chi porta soldi e chi ci costa soldi.
Di fronte a ciò, tutti i discorsi moralistici vanno a farsi benedire, poiché rivelano la loro totale falsità.
E allora io mi dichiaro razzista, con tutti gli stranieri: in primis con quelli che hanno o portano soldi, anche di dubbia provenienza, poi, quando avremo chiarito e sistemato questa faccenda, forse, ma forse, se mi andrà, se ancora mi girerà (e gireranno) con i poveri cristi.

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