sabato 24 giugno 2017

CAFONE, MASSA DISTINGUIBILE

Sono in treno, sul solito treno abitato, come ormai tutti i luoghi pubblici della nostra vita, da una massa informe eppure perfettamente distinguibile di maleducati.
Informe, perché questa massa non ha alla fin fine alcuna identità, non ha pensiero, non ha etica, non ha coscienza nemmeno dei suoi gesti; ché se uno avesse a che fare con un maleducato consapevole, con uno che volontariamente si presenta e agisce come contrario alle regole, io, dal canto mio, farei anche tanto di cappello, per il coraggio, la voglia di scassare tutto, il desiderio di infrangere i limiti imposti da leggi e convivenza civile; tale massa, invece, è maleducata senza saperlo, crede che sparare a tutto volume una musica dal suo cellulare sia un fatto normale, e si stupisce quando gli segnali che deve abbassare il volume, che tu e gli altri non siete obbligati ad ascoltare la sua musica (la quale il più delle volte è musica di merda, diciamocelo!), così come si stupisce quando il controllore gli chiede di togliere le scarpe dal sedile che ha davanti e sul quale si è mollemente disteso, o si rivolta male se gli viene chiesto di abbassare suoneria del cellulare e tono della voce.
Lui, l'informe, non capisce cosa stia facendo di male, egli non considera mai come esistente il limite tra la sua azione e la vostra; ed infatti, se foste voi a sparare la musica a tutto volume, egli non ci troverebbe nulla di strano, perché la confusione e lo stordimento che ne deriva sono il suo habitat naturale, a lui piace il casino, anzi il casino gli piace un casino, ma proprio un casino casino e più può andare fuori come un balcone e più è felice. Felice di cosa, poi, non si sa e non si saprà mai perché egli stesso è il primo a non saperlo. E a non chiederselo, poiché per il maleducato informe e inconsapevole, la prima regola per raggiungere la felicità è non farsi domande, mai. Non si è mai fatto domande, fin dai tempi della scuola, anzi non capiva perché ci fosse uno dietro a una cattedra a fargliene; e quando si trovava costretto a rispondere, prendeva quel passaggio chiamato interrogazione come un rapporto di stampo economico: io ti dico le cose che tu vuoi sapere, tu mi dai un voto, più cose ti dico, più il voto me lo devi dare alto. Egli "comprava" i voti come oggi compra abiti e telefonini, senza alcuna differenza.
Questo prima parte di lui, che si è perfettamente definita nel corso degli anni, trova impeccabile compimento nella seconda: il maleducato informe e inconsapevole è perfettamente riconoscibile.
Innanzi tutto, di questi tempi, ha sempre un tatuaggio. E non nascosto da qualche parte, lo ha ben in evidenza, altrimenti cosa lo ha pagato a fare! Entra nei luoghi sempre facendo una gran confusione come se fosse entrato a casa propria; veste alla moda, il che significa che il 95% delle volte veste una merda!, cafonissimo in tutto e per tutto. D'estate non concepisce l'esistenza di pantaloni lunghi, anche se di tessuti leggerissimi, e ugualmente non concepisce che possano esistere le maniche in una maglietta, onde per cui, delizia la nostra vista con i suoi peli ascellari. Anelli, braccialetti, ciabattoni con piedi bene in vista, oppure in scarpe da ginnastica puzzolenti. Il giorno in cui vi dovesse capitare di vedere il cafone con un libro, un giornale, o almeno un fumetto tra le mani, scappate, sta per succedere qualcosa di terribile: quelli sono segni del cielo.
Sorvoliamo sul cafone a tavola, vi auguro di non incontrarne mai perché sarà fortemente a rischio la tenuta del vostro stomaco.
Ecco, lui è così, padrone di tutto e padrone del nulla, appare e lo riconosci, un segnale luminoso cammina dietro di lui, accendendo e spegnendo la scritta "Pericolo - Pericolo - Pericolo...".
Cosa fare in queste circostanze?
Stroncarlo sul nascere, subito, immediatamente, al primo, al primissimo comportamento proprio alla sua natura. Lasciategli un solo centimetro di spazio... e sarete fottuti, per tutto il viaggio!

Buona estate.

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