lunedì 7 novembre 2016

CANTI TEATRALI

CANTI TEATRALI

1.
Se cercate il danaro e la gloria,
questo non è posto per voi.
Se siete venuti qui
alla ricerca di fama e danaro,
sappiate
che questo non è posto per voi.
Anche se un giorno diventerete
importanti, famosi,
osannati e riveriti,
sappiate
che tutto è solo parte
dello schema: serve
qualcuno
che arrivi primo,
allo stesso identico modo in cui serve
qualcuno
che arrivi ultimo.
Ed entrambi hanno pari dignità.

Se siete venuti qui alla ricerca
della gloria, degli agi,
del sesso facile, del potere,
della inesauribile
soddisfazione del vostro ego,
sappiate che questo
non è posto per voi.
Sappiate fin da subito
che questo è il luogo dove “il luogo”
conta più delle vostre aspirazioni,
sappiate che questo è il luogo
in cui, anche se un giorno diventerete
ricchi e famosi,
importanti,
osannati e riveriti...
tutto
fa parte di uno schema,
antico,
consolidato dal tempo,
e che del tempo
non conosce l’usura,
e che proprio dalla sua
immutabilità
trae sempre nuova linfa;
siete nel luogo
degli ossimori naturali,
siete nel cerchio
della democratica dittatura,
della protezione fallace,
delle pari diseguaglianze,
degli oneri disonorevoli
e degli onerosi onori.
Se siete venuti qui, conoscete fin da subito
quello che vi aspetta,
perché lo saprete solo a percorso inoltrato,
quando sarà impossibile
tornare indietro.
Vi sarà impossibile.

Se siete venuti qui,
sappiate che qui gli ultimi
hanno la stessa dignità dei primi,
e forse anche di più,
perché l’ordine di arrivo
è assolutamente funzionale
al procedere dello schema,
necessario
quanto lo svolgimento della gara,
e non c’è gara senza ordine d’arrivo,
e per questo è senza alcuna importanza.
I protagonisti servono
esattamente alla stessa maniera
delle comparse. Siete nel luogo dell’uguaglianza
(inventata ben prima
della rivoluzione francese),
siete nel luogo per eccellenza de
i senza nome e senza memoria,
degli inutili che fanno la storia,
dei soldati
che vincono le guerre
senza generale,
o a dispetto del generale le vincono,
o le perdono,
o non le combattono,
o il risultato
resta ignoto…
a loro piacimento.

Se siete venuti qui
alla ricerca di fama e danaro,
sappiate fin da subito
che questo non è posto per voi.
Se siete venuti qui alla ricerca della gloria,
sappiate che siete al servizio di essa, sappiate,
fin da subito,
che questo luogo è fisico
e impalpabile
nello stesso assoluto istante.
Esso è immensamente più grande
di quanto voi possiate diventare, si dipana
nei secoli
con la stessa prorompente
energia, succhia
il vostro sangue
e del vostro sangue
fa linfa
che vi restituisce
rigenerata
perché possa di nuovo succhiarvela; si dilata
nel tempo e nello spazio,
e del tempo e dello spazio
ignora
le coordinate; vi rapisce,
vi gestisce,
vi rende immuni e fragili
alle malattie,
vi chiede tutto e tutto
vi restituisce,
ma sarete suoi servi,
sempre,
servi fatti re,
affinché il flusso possa continuare,
implacabile.

Se siete venuti qui, sappiate
che siete nel cuore dell’uomo,
in un racconto
che nessuno sa
dove sia iniziato
e nessuno
può immaginare
quando finirà.
Cambieranno le forme,
apparenti,
ma la Forma nascosta,
occultata ai più,
il nome segreto, resterà immutabile
per qualsiasi uomo a qualsiasi
latitudine.

Se siete venuti qui,
sappiate
che, imperatori o schiavi,
il vostro compito
sarà solo quello
di passare un testimone,
restituirlo
puro ed integro
così come
ve lo hanno consegnato,
farete, anzi, naturalmente,
spontanea-mente
qualcosa per ridarlo
un po’ più lustro
e lustrato
di come ve l’hanno consegnato.

Se siete venuti qui
sappiate che siete nel luogo
della Tradizione,
che più si trasforma, più di dissolve,
più resta viva.

Se siete venuti qui
alla ricerca di fama e gloria,
sappiate che questo
non è il posto per voi.
Se siete venuti qui,
sappiate
che siete in Teatro.

Siete in Teatro.

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