domenica 11 settembre 2016

ANDARE A BOTTEGA: TORNARE ALL'ANTICO RESTA SEMPRE IL MIGLIOR PROGRESSO.

Trovo stamane su FB, grazie alla cara amica Giorgia Ricagni, storica dell'arte, questo interessantissimo articolo che vi propongo.
La fondamentale domanda da cui si parte è: si può insegnare a essere artisti?
Luoise Bourgeois, raffinata artista contemporanea, dalle cui riflessioni il pezzo, come vedrete prende mossa, sostiene, in un primo momento, che a divenire artisti non si insegna: lo si è o non lo si è.
In un secondo tempo il suo ragionamento si fa più articolato, ammettendo che qualcosa si può insegnare, e sono le metodologie, le tecniche.

Per quanto possa contare, sono pienamente d'accordo. Attori, per stare al mio campo, non si diventa, si nasce, si nasce per una forma di disturbo che a un certo punto ti si inchiavarda dentro e si manifesta ossessivamente. Se lo sei, sarà molto possibile che tu lo sia anche se non eserciti la professione. Altrimenti, come ripeteva sempre il buon Giulio Bosetti: "Posso fare dieci scuole di pittura, ma se non sono un pittore non lo sarò mai". La rabbia di Giulio si sfogava poi, con la domanda chiave: " Perché con il Teatro si pensa, invece, che basti studiare? Se non sei attore non lo sei!".

La "soluzione" che la Bourgeois offre alla fine è decisamente apprezzabile, e anche questa mi era già stata detta da Giorgio Pressburger, segno che gli artisti tutti, in un modo o nell'altro, meditano su questo problema: "Non si può insegnare a recitare, si possono insegnare delle tecniche, e poi ognuno deve fare da sé".

Stravinskj ebbe a dire: "La Sagra mi è passata attraverso".
Io credo proprio che funzioni così: si va a bottega, come un tempo, e si apprende un mestiere, si diviene artigiani; si fa il proprio lavoro quotidianamente, con coscienza e disciplina; poi, un bel giorno, l'arte ti attraversa, e tu nemmeno lo sai. Se è arte lo si scopre dopo, e forse non sei nemmeno tu artista a scoprirlo. I nostri avi avevano già risolto il problema: andiamo a bottega, poi si vedrà. Forse dovremmo ripensare seriamente e serenamente il passato.

Buona lettura.

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