venerdì 15 luglio 2016

NIZZA. NESSUNA EMOZIONE.

Nizza. Strage. 84 morti. Tra questi dieci bambini. Altri sono feriti in ospedale, molti in gravi condizioni.
Non c'è da fare cronaca (se vi serve, cliccate sul link). I fatti li conoscete ormai tutti. È da stanotte che i tg ci bombardano con notizie, affermazioni, smentite, opinioni e tutte le solite tiritere da buonismo di Stato che ormai conosciamo a memoria. Potremmo scriverli noi i testi dei talk show.

Il problema, per me, da quando stamane alle 6,45 ho sentito la notizia al telegiornale, è che non provo più alcun sentimento. In altri casi avrei sentito in me rabbia, dolore, costernazione, stupore... e invece, da stamattina, sono assolutamente indifferente.
Guardo semplicemente e crudamente i fatti per quello che sono. Null'altro.

Perché questa mancanza di "sentimenti", era la sola domanda che a un certo punto della giornata potessi farmi. E me la sono fatta. E mi sono dato anche una risposta. Non sarà perfetta, ma è la sola che spontaneamente mi è salita alla gola: "perché non vi credo più!".
L'unico sentimento che provo e il senso di rispetto profondo per quei morti. Ma per il resto, non vi credo più. Non credo alle vostre analisi, alle spiegazioni, non credo alle informazioni e alle ricostruzioni. Non credo a come raccontate "l'evidenza dei fatti". E vi dirò, con sincerità, che la vostra "evidenza dei fatti" non mi interessa nemmeno.
So soltanto che sul terreno ci sono 84 morti, di cui dieci bambini, e altri morti li seguiranno.
Il resto, è tutta una menzogna. E non mi interessa.

Perché è una menzogna?
Perché in tutti questi anni non avete fatto altro che raccontarmi storie che poi, a distanza di tempo, più o meno lungo, si rivelavano diverse, perché avete attribuito colpe a persone che erano innocenti o scagionato persone che poi erano colpevoli, perché avete perso il senso del dubbio, il valore del condizionale, la delicatezza della ipotesi, avete perso il valore della cronaca per abbracciare la malodoranza dell'opinione. Perché ogni cosa si trasforma in propaganda pro o contro qualcuno. Perché non c'è onestà in chi mi racconta le cose. Perché se i morti per voi fossero davvero morti non vi fermereste per mandare la pubblicità. Almeno una volta.

Sento subito tutti schierarsi, per una tesi o un'altra giocate come parti in commedia, senza avere nessun dato certo a supporto, per alimentare solo uno sterile dibattito cui regolarmente segue il nulla.
La gente muore. Le vesti si stracciano. E poi il nulla.
Cosa vi aspettate, che mi incazzi come una belva e me la prenda con gli islamici pronto a partire per una crociata che non mi appartiene? O che difenda il mondo multiculturale che volete per forza farmi credere bello e che non mi appartiene? O dovrei assumere il ruolo del saggio che guarda con distacco gli avvenimenti aspettando che i fatti si disvelino a noi? I fatti vengono mille volti distorti prima che mi raggiungano... su cosa dovrei meditare?

Alla fin fine, porto rispetto ai morti. Porto rispetto ai familiari. E posso solo portare un po' di silenzio.
Vorrei arrabbiarmi, ma arrabbiarmi con voi che mi avete tolto il senso profondo dell'emozione, che è forse la cosa più grave che potevate fare. Ma se lo facessi, vi darei partita vinta.
E poi non mi viene, rassegnatevi, è da stamane che l'evidenza mi schiaccia: non mi viene.
A Nizza è successo un fatto. Ci sono 84 morti. 10 sono bambini. Ci sono molti feriti, alcuni gravi. Forse la lista dei morti si allungherà. Spero di no.
Pace per quelle povere anime, una preghiera per i feriti.
Non so altro.

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