Ci sono due coppie
omosessuali, una composta da due uomini e una da due donne. Sono entrambe
coppie di benestanti. Le due coppie decidono entrambe di avere un figlio.
I due uomini, potendo
spendere, prendono un utero in affitto, le due donne, potendo spendere,
ricorrono all’inseminazione artificiale. Il loro sogno si compie.
Ci sono due coppie
omosessuali, una composta da due uomini e una da due donne. Sono entrambe
coppie di operai e/o impiegati, reddito basso o medio basso, vita dignitosa, ma
certamente non benestanti e impossibilitate a spendere grandi cifre. Le due
coppie decidono entrambe di avere un figlio.
I due uomini non hanno
la disponibilità economica per prendere un utero in affitto. Le due donne non
possono permettersi una inseminazione artificiale.
Ma ecco che interviene
la natura: le due donne, decidono che una di loro avrà una storia con un
ragazzo, un bellissimo ragazzo, giovane, alto, forte, occhio scuro e intenso,
volto intelligente, scelto magari da entrambe per l’abbisogna.
Il ragazzo non saprà della omosessualità di lei, conoscerà l’altra coma la
migliore amica, intreccerà una storia, un mese, forse due, se è necessario tre.
Nel momento in cui la donna sarà certa di essere incinta lo lascerà, con una
qualsiasi scusa troncherà il rapporto senza comunicargli della nuova
situazione. Il ragazzo non saprà mai di essere divenuto padre. La donna tornerà
dalla sua compagna e insieme avranno il loro tanto sospirato bambino.
Nel frattempo, la coppia
gay dei due uomini, operaio uno, impiegato l’altro, sarà ancora alla ricerca di
una soluzione per realizzare il loro sogno. Alla fine, conti alla mano, ci
dovrà rinunciare.
Ecco che la primordiale
discriminazione di natura, caratterizzante le coppie etero, implacabilmente si
replica: se una donna vuole un figlio può fare a meno della vita con un uomo,
se un uomo vuole un figlio deve per forza... avere a che fare tutta la vita con
una donna, anche se saranno divorziati.
Nella sacrosanta lotta
dei diritti delle coppie omosessuali, lo si voglia o no, l’elemento economico
si fa determinante a dispetto della buona fede collettiva e del singolo. Non
considerarlo è solo non voler guardare in faccia la realtà: prima dei diritti
civili, vengono i diritti sociali; senza questi, gli altri non hanno senso; e
la battaglia che pare di tutti, si tramuta, in realtà, in battaglia per pochi.
Potremmo pensare a
inseminazioni artificiali negli ospedali pubblici. Ma se vengono meno i diritti
sociali, ci saranno ancora ospedali pubblici?
Reputo l’utero in
affitto una pratica immorale, figlia diretta del sistema capitalistico, e
dunque naturalmente un mostro genetico come quasi tutto ciò che del capitalismo
è figlio; ma allora per la nostra coppia di due uomini si potrebbe pensare
all’adozione, che è veramente una gran bella cosa, forse la migliore di tutte
le soluzioni – anche per la coppia di donne -, ma quanta fatica costerà tirare
su un figlio senza scuola pubblica, senza sanità pubblica, senza quei servizi
di base che non solo garantiscono la dignitosa sopravvivenza del cittadino, ma
sono anche l’intelaiatura de "l’ascensore sociale"?
Perché “l’ascensore
sociale”, per un qualsiasi vero genitore, è importante: nessun vero genitore,
che abbia una vita di difficoltà e sacrifici, vuole che suo figlio faccia la
sua stessa vita. Qualsiasi genitore normale – la normalità non ha nulla a che
vedere con la sessualità – vuole che il proprio figlio faccia un passo in più
rispetto a quelli che lui ha fatto o potuto fare. Perché questo accada, se non
hai di tuo i soldi, tanti soldi, puoi solo contare su una struttura sociale
forte che garantisca a ciascuno pari dignità, diritti, possibilità.
Per vedere esistere
davvero i tuoi diritti civili, hai innanzi tutto bisogno di uno stato sociale
forte, inattaccabile.
E qui vengo alla nota
dolente, quella che mi fa arrabbiare da etero, ma che da gay mi farebbe davvero
imbestialire.
È con profondo disgusto,
signori della corte, che rilevo che ogni qual volta un Governo è in difficoltà, viene fuori la storia dei diritti della coppie di fatto,
e la discussione di tutto il popolo si concentra sui matrimoni gay e le
problematiche a questi collegate.
Tra banche che saltano,
esodo di migranti, Unione Europea che si sfalda, intrighi
massonico-politico-finanziari, tensioni internazionali, elezioni amministrative
alle porte, referendum costituzionale in avvistamento, scandali di vario genere
o sempre dello stesso: “er politico rubbba”... guarda un po’ su cosa viene
concentrata la nostra attenzione: i diritti civili, quelli che “noi non siamo
un paese civile”, quelli che “in tutto il mondo...”, quelli che “in europa
siamo rimasti i soli che...”, quelli che “le adozioni come in america...”
Ecco, parliamone un
momento di questa storia dei figli, naturali o adottati.
O meglio: dove ne parliamo, dove ne parlano?
Fondamentalmente in televisione.
E chi va a parlarne in
televisione, a dirci che il bambino ha bisogno di una figura paterna e una
materna, che la natura ha fatto così e poi così, e quell'altro controbatte che non è vero, e che poi quindi sì e che poi quindi
no...?
Ma sempre i politici, miei cari lettori, politici, giornalisti e
opinionisti vari.
É esattamente in quel
frangente che dovrebbe sorgervi il sospetto, per la miseria! Perché dovreste
chiedere: dove sono i veri esperti, gli scienziati, gli psicologi, i pediatri,
gli psicoterapeuti, gli antropologi... Insomma, dove cazzo sono quelli che
studiano queste cose? E sopratutto, dove sono gli studi scientifici, scritti,
nero su bianco, che certificano o sostengono l’una o l’altra teoria?
Continuate, invece, ad
ascoltare vuote chiacchiere di chi non ha alcuna competenza per fare
informazione su materia delicatissima.
E il lasciare al deputato libertà di
coscienza è un’altra bufale che fa parte di questo sporco gioco, dove tu, caro
amico gay, sei preso per il culo come tutto il resto dei cittadini: perché
quale coscienza si può avere senza una informazione scientifica e corretta? La
coscienza, se lo avessi dimenticato, non solo la si ha, ma la si forma anche,
ce la si forma, ce la si costruisce, si “prende coscienza” appunto.
La coscienza non è una
sorta di istinto che ci induce, per via di natura, a decidere sul bene
o sul male. Osserva bene: nella parola “coscienza”, vedi o non vedi compresa la
parola “scienza”?
E allora, senza SCIENZA,
che cazzo di COSCIENZA vuoi formare?
Lo capisci o no, caro il
mio amico omosessuale, che questa è tutta una presa per il culo? Chiediti
perché dei tuoi diritti si parla solo quando la cose vanno male, mentre se ne
dovrebbe parlare, e intensamente, quando le cose vanno bene, quando il Paese può
davvero garantirti i tuoi diritti, come può garantirli a tutti i cittadini.
Certo, domani potrai
andare ad assistere il tuo compagno/a in ospedale. Sempre che esistano ancora
gli ospedali. In clinica, basta che hai i soldi e paghi, l’assistenza la fai
già.
Certo, domani avrai il
diritto alla reversibilità della pensione. Sempre che esistano ancora le
pensioni pubbliche, ché quelle private puoi già renderle reversibili, basta che
paghi.
Certo, domani...
Non devo continuare, so
che hai capito.
O almeno lo spero, spero
che tu abbia compreso, mio carissimo amico omosessuale, che in realtà questa
politica ti usa più di quanto usi gli altri cittadini; e che ancor più che
usarti, attraverso una adeguata propaganda di regime, ti raggira, ti illude, ti abbindola, ti
mostra un mondo che non esisterà proprio perché non potrai esercitavi quei
diritti per cui tu e tantissimi di noi hanno combattuto e combattono.
Tu mi dirai, a questo
punto, che essendo tanto tempo che si conduce questa battaglia, non è il caso
di stare a sofisticare e si deve arrivare a positiva conclusione. Capisco e in
parte concordo anche.
Ti chiedo solo di stare
molto molto attento, e di non pensare mai che sia finita qui. Finita qui non
per te, ma per tutti. Ti chiedo, infatti, di metterci lo stesso impegno e lo
stesso entusiasmo e la stessa determinazione, quando si parla di diritti dei
lavoratori, spero di vederti ancora agguerrito e in piazza quando si parla di
diritto alla salute, sui social e nelle sfilate per la strade quando si parla
di scuola pubblica, di giustizia, di difesa dei posti di lavoro, di lotta al
potere finanziario distruttivo della nostra società, di battaglia contro tutto
ciò che vuole distruggere lo stato sociale.
Altrimenti, caro amico
omosessuale, avrai soltanto contribuito a creare una nuova discriminazione,
contribuito ad allargare la forbice tra ricchi e poveri, alimentato un sistema
dove chi ha danaro si salva, gli altri affogano. Avrai, da gay, discriminato
altri gay.
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